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Russia, le sanzioni sono inevitabili: “Ma Stato e Regione sostengano gli imprenditori del Distretto”

Sanzioni Russia

Si è da poco conclusa la CP Moscow, la fiera internazionale della moda di Mosca. Gli imprenditori del Distretto Fermano-Maceratese sono rientrati in Italia con un moderato ottimismo e diversi ordini, ma lo scoppio della guerra in Ucraina li ha immediatamente raggelati. La situazione è estremamente delicata e al disastro umanitario sta seguendo anche un disastro di tipo commerciale. Ne è – suo malgrado – convinto Lorenzo Totò, Presidente del direttivo territoriale di Fermo di Confartigianato.

Presidente, partiamo proprio dalle manifestazioni fieristiche. Che aria tira?

Pesantissima. La CP Moscow si era chiusa con degli ordini che sono stati praticamente tutti congelati. Gli imprenditori hanno fatto investimenti importanti per essere alla fiera di Mosca, spendendo anche 10mila euro tra spostamenti, campionature e organizzazione degli stand: soldi andati in fumo. La produzione per la Russia viene fatta dopo aver ricevuto un anticipo, ma le scarpe vengono spedite solo dopo il pagamento totale: se i buyer russi non potranno terminare la liquidazione delle fatture il rischio è che il prodotto rimanga fermo in azienda, con le spese per la sua produzione che restano però sul groppone delle attività.

E ora c’è il Micam…

Il Micam 2022 registrerà la certa assenza di buyer russi e ucraini, viste anche le sanzioni in corso. Si avvicina poi l’Obuv, la fiera internazionale delle calzature e cuoio di Mosca: è in programma il primo aprile ma difficilmente le nostre imprese potranno prenderci parte.

Ma quanto impatta l’export russo sui nostri territori?

Le Marche sono la terza regione in Italia per esposizione sul mercato russo e siamo tra i territori che hanno maggiormente subito contraccolpi sull’export in Russia. Dal precedente conflitto russo-ucraino di otto anni fa, si è registrato un calo del -59,6%. Andando sui dati provinciali, nella tendenza 2013-2021 (I-III trimestre), la recessione dell’export manifatturiero direzione Russia è importante. Il Fermano segna un -70,3% (con esportazioni passate da 161.815.284 euro a 48.069.140 euro nel periodo di riferimento).

Parlava di sanzioni. Quanto incidono?

La necessità, comprensibile, di sanzioni alla Russia, comporta inevitabili impatti negativi sul nostro sistema produttivo. Le sanzioni limitano l’accesso degli operatori commerciali russi al mercato europeo, ma siamo anche preoccupati per i rincari delle fonti energetiche, in particolare del gas. Il caro bolletta è una spada di Damocle. Non dimentichiamoci poi delle importazioni, perché dalla Russia acquistiamo tecnologie e altre merci oggetto di embargo. Le filiere produttive sono a rischio collasso.

Sanzioni alla Russia inevitabili, quindi?

Siamo d’accordo con le sanzioni alla Russia, perché sono un forte segnale che possiamo dare per invocare la fine delle ostilità. Ma Regioni e Stato devono subito intervenire, sostenendo quei settori e territori che risentiranno di più delle sanzioni stesse. Il comparto moda e il distretto Fermano-Maceratese saranno tra i più colpiti.  

Cosa possono fare Stato e Regioni per sostenere le imprese?

Sarebbe utile pensare ad un supporto diplomatico e commerciale per chi ha ancora rapporti con la Russia. Bisognerebbe poi intensificare il sostegno all’internazionalizzazione per partecipare alle fiere. Dovremo infatti riorientare e riprogrammare le nostre strategie commerciali, spostandoci su nuovi mercati. È impresa ardua, perché ciò comporta la creazione di nuovi campionari, lo studio di nuovi prodotti. Ogni paese ha i propri riferimenti. Proporrei inoltre una task force che coinvolga i Governatori delle cinque regioni che stanno subendo maggiormente gli impatti economici di questo conflitto. Invochiamo inoltre da tempo la creazione di una Zes, zona economica speciale: condividiamo la posizione del consigliere regionale Jessica Marcozzi, che mette la Zes come priorità da promuovere immediatamente. Temo però che questa non sarà sufficiente a frenare l’impatto della crisi che è all’orizzonte”. 

Confartigianato Imprese Macerata – Ascoli Piceno – Fermo