Home Notizie Una visione sovraregionale per il rilancio dell’economia locale

Una visione sovraregionale per il rilancio dell’economia locale

L’analisi del Presidente Mengoni e del Segretario Menichelli sulle opportunità di ripresa

Se è vero che i recenti dati sull’andamento delle imprese non possono essere considerati rassicuranti – ha affermato il Presidente territoriale, Enzo Mengoni – è indubbio, però, che questi dati vadano contestualizzati nel momento storico che stiamo vivendo.

Il complesso quadro economico generale si è aggravato notevolmente con lo scoppio della pandemia che ha certamente avuto un impatto inaspettato e molto negativo.

Il covid è andato a peggiorare la situazione di forte drammaticità vissuta soprattutto nell’entroterra, in cui alla crisi economica generale si è sommata quella derivante dagli eventi sismici”.

Ma ad un’analisi più dettagliata – prosegue il Segretario Giorgio Menichelli – nei singoli territori sembra esserci un certo fermento imprenditoriale, che si evidenzia su due livelli ben distinti.

Da una parte assistiamo ad una ripresa della domanda di mercato, soprattutto in alcuni settori specifici (edilizia, autotrasporto), da cui deriva una ricerca costante di manodopera specializzata da parte delle imprese.

Una domanda che, però, rimane spesso disattesa. Dall’altra constatiamo che i bandi di finanziamento per l’avvio d’impresa sono sempre più partecipati, e risultano essere una delle misure che ha prodotto i migliori risultati tra le politiche attive del lavoro.

Una delle ultime finestre del 2021 aperte per la partecipazione al bando Creazione d’Impresa ha visto la presentazione di oltre 500 progetti. Più di 200 domande sono state ritenute ammissibili ma purtroppo non agevolabili per insufficienza di fondi.

Sarebbero auspicabili, quindi, coperture finanziarie ancora maggiori da parte degli enti pubblici, che assecondino l’evidente volontà di “fare impresa” e di mettersi in gioco da parte delle nuove generazioni.

E laddove non si riuscisse ad arrivare con i contributi pubblici, è necessario facilitare ancora di più le vie di accesso allo strumento del microcredito per i nuovi e giovani imprenditori – una boccata d’aria, ad esempio, il fondo recentemente istituito dalla Regione Marche che stanzierà 4 milioni di euro per il 2021/22 per le piccole e micro imprese – anche per incentivare il ricambio generazionale del tessuto imprenditoriale regionale o la voglia di reinventarsi di molti imprenditori.

È innegabile, infatti, che la crisi pandemica abbia accelerato il processo di chiusura di molte imprese i cui titolari erano in età avanzata e in questi casi è certamente mancato proprio quel ricambio generazionale necessario.

Credo che occorra stimolare la forza, la capacità e il “saper fare” del nostro artigianato e delle nostre piccole e medie imprese, perché sono proprio queste caratteristiche che ci permetteranno di superare la crisi pandemica.  

Come evidenziato dalla lucida e puntuale analisi fatta nei giorni scorsi da Ugo Bellesi, – aggiunge Menichelli – il tema non è più strettamente quello di un’analisi provinciale per le progettualità future, ma piuttosto quello dell’intero Centro Italia.

Le problematiche emerse, ad esempio, dopo il sisma, interessano un’area del cratere formata da 144 Comuni dislocati in quattro differenti Regioni. Ciò a dimostrazione che occorrono sia una progettualità che una visione sovraregionale ed una capacità di creare reti che rendano possibile una vera ripartenza, anche in previsione delle numerose risorse previste dai progetti di rilancio.

Le opportunità

Uno su tutti il finanziamento CIS Sisma che vede la nostra Regione protagonista con 130 progetti che coinvolgono turismo, cultura, riqualificazione urbana, eco sostenibilità per un totale di circa 160 milioni di euro.

Altra importante opportunità per le imprese e il territorio è sicuramente il PNRR, da cui si prevede lo stanziamento di 1,78 miliardi di euro per interventi di rigenerazione delle aree colpite dal sisma, gran parte dei quali interesseranno proprio la nostra Regione.

Sarà fondamentale investire queste risorse con progetti che possano garantire il rilancio, non solo economico, ma anche sociale delle aree interne, favorendone il ripopolamento. E’ fondamentale inoltre non perdere di vista l’importanza della socialità e dell’aggregazione delle comunità stesse, ripristinando in primis i servizi essenziali e potenziando l’attrattività turistica.

Relativamente al cosiddetto Superbonus per le ristrutturazioni, inoltre, va sottolineato che, seppur le Marche si trovino indietro rispetto ad altre regioni per numero di interventi aventi al 1° luglio 2021 almeno un’asservazione protocollata (569 interventi pari al 2,3% su base nazionale), abbiamo avuto proprio in questi ultimi mesi una forte accelerazione.

Con una più ampia visione sovraregionale si potrebbe ipotizzare, perché no, anche un unico confidi capace di garantire ancora più stabilità e solidità alle nostre piccole imprese. Il tema del credito, oggi più che mai, è il fulcro del fare impresa e poter fare affidamento su uno strumento come quello del confidi è sicuramente un valore aggiunto.

È evidente però che per concretizzare l’idea di un interscambio regionale su più livelli, rimangono delle annose questioni che devono essere affrontate con interventi risolutivi efficaci.

Infrastrutture

La situazione A14 è ancora irrisolta ed è impensabile che le infrastrutture, in un paese come il nostro, siano un ostacolo. A metà settembre, infatti, riapriranno i cantieri che, come abbiamo più volte sottolineato, se non saranno programmati con criteri intelligenti e adeguati alle esigenze degli operatori, andranno a danneggiare ulteriormente le nostre imprese dell’autotrasporto colpendo ulteriormente tutto il sistema economico e produttivo del nostro territorio.

Distretto calzaturiero

Altra surreale evidenza è quella relativa al distretto calzaturiero fermano-maceratese per il quale, nonostante le molte apprezzabili iniziative e gli importanti sforzi economici finora messi in campo, non vediamo un vero ed effettivo rilancio.

Purtroppo, non c’è ancora una reale cabina di regia capace di coordinare dei progetti concreti per i quali invece sarebbe necessario un impegno pubblico e privato serio e reale come quello che stiamo con piacere constatando per le aree del sisma”.

Con il nord da sempre considerato il motore produttivo del paese, il sud soggetto destinatario di complessi interventi di sostegno, la nostra “Italia di mezzo” è forse quell’area lasciata sempre un passo indietro.

Ed è per questo – conclude il Presidente – che è ancor più fondamentale fare rete, interagire e creare solide sinergie tra le regioni capaci di stimolare e trainare le economie dei territori ed intercettare le opportunità di rilancio con delle progettualità condivise”.

 

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