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Green Pass per bar e ristoranti, cosa c’è da sapere

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Aggiornamento del 10 agosto 2021: nella sua ultima circolare, il Viminale stabilisce che titolari o gestori di bar, ristoranti e delle altre attività del settore sono tenuti a richiedere il Green Pass ai propri clienti, ma non i documenti d’identità per verificare la validità della certificazione. Solo in caso di palese incongruenza o falsificazione, i gestori o i titolari possono chiedere di controllare la corrispondenza dell’identità.

Come noto dal 6 agosto scatta l’obbligo di Green Pass per determinate attività. Nello specifico, il possesso della certificazione verde è obbligatorio per l’accesso ai seguenti servizi:

  • Servizi per la ristorazione svolti da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso. Rimane l’obbligo dell’applicazione delle regole stabilite dalle linee guida per la tutela della salute pubblica come il rispetto del distanziamento di 1 metro
  • Spettacoli aperti al pubblico, eventi e competizioni sportivi
  • Musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre
  • Piscine, centri natatori, palestre, sport di squadra, centri benessere, anche all’interno di strutture ricettive, limitatamente alle attività al chiuso
  • Sagre e fiere, convegni e congressi
  • Centri termali, parchi tematici e di divertimento
  • Centri culturali, centri sociali e ricreativi, limitatamente alle attività al chiuso e con esclusione dei centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione
  • Attività di sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò
  • Concorsi pubblici

Ricordiamo che il Green Pass non è richiesto:

  • sotto i 12 anni di età
  • ristoranti all’aperto
  • consumo al bancone
  • supermercati e centri commerciali
  • centri educativi per l’infanzia, i centri estivi e le relative attività di ristorazione
  • trasporti (l’obbligo scatta dal 1° settembre)
  • piscine all’aperto

Va sottolineato che al momento le norme vigenti non impongono il Green Pass al personale dipendente delle imprese della ristorazione.

Come si verifica il green pass

Il processo di verifica del Green Pass prevede l’utilizzo dell’app di verifica nazionale VerificaC19, installata su un dispositivo mobile.

Tale applicazione gratuita, consente di verificare l’autenticità e la validità delle certificazioni senza la necessità di avere una connessione internet (offline) e senza memorizzare informazioni personali sul dispositivo del verificatore.

  • l’interessato mostra la certificazione esibendo il QR Code (in formato digitale oppure cartaceo)
  • l’App VerificaC19 legge il QR Code e procede con il controllo del sigillo elettronico qualificato
  • l’App mostra graficamente l’effettiva validità della Certificazione nonché il nome, il cognome e la data di nascita dell’intestatario della stessa

Sanzioni

I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni.

In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente.

Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni.

Privacy

In merito alla tutela della privacy le aziende titolate al controllo devono:

  • Designare gli addetti al controllo tramite delega nominativa con atto formale (scarica la delega)
  • Scrivere le modalità di verifica e consegnarle agli addetti
  • Indicare come gestire le eventuali situazioni di conflitto con gli interessati

La norma autorizza i delegati alle verifiche a chiedere il documento di identità e obbliga l’interessato ad esibire il documento di identità.

Nel caso in cui non venga esibito il Green Pass e/o a richiesta il documento di identità, il verificatore comunica all’interessato che non può accedere ai locali ed ove questi si rifiutasse può rivolgersi alle forze di polizia.

 

foto: freepik.com

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