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Green Pass e cerimonie, le attività rispettano le regole. No a nuove restrizioni

green pass e cerimonie

Sulle questioni legate al Green Pass, il settore delle cerimonie-wedding sta vivendo un momento di profonda incertezza.

Confartigianato sta raccogliendo le voci di diversi associati, per ragionare su cosa funziona e cosa è migliorabile per quanto riguarda la Certificazione verde Covid-19 per matrimoni e altri ricevimenti.

Il punto è di Lucia Biagioli, responsabile del Settore Commercio di Confartigianato interprovinciale.

La situazione è delicata – spiega – e negli ultimi tempi si sta ponendo sempre più attenzione sulla ristorazione, in particolare sulle cerimonie, con le attività che sono spesso additate ingiustamente come luoghi di potenziali pericoli pandemici. Questa analisi è sommaria e superficiale. Il mondo delle cerimonie-wedding è pieno di professionisti che sanno lavorare nel rispetto delle regole e lo stanno facendo con sensibilità. Tali professionisti stanno operando in un periodo di estremo stress e sono amareggiati per come si paventino future restrizioni nonostante il loro impegno quotidiano.

Quanto al Green Pass – aggiunte Biagioli -, le attività sanno applicarlo con attenzione e la Certificazione viene vista come un qualsiasi strumento di lavoro. Molti ospiti delle strutture vedono erroneamente la richiesta del Green Pass come una violazione della privacy, ma non è affatto così.

Confartigianato invita tutti i professionisti a tenere sempre alto il proprio valore culturale e sociale per il territorio, applicando le regole scrupolosamente. Ne va della salute e della credibilità di tutti.

Quanto alle istituzioni, Confartigianato e i suoi associati continueranno a collaborare in modo costruttivo. Ma ricordiamo che il settore è già stato pesantemente condizionato dalle chiusure e oggi opera seguendo ritmi difficilmente sostenibili dal punto di vista lavorativo ed economico.

Non abbiamo bisogno di ritrovarci dentro un ulteriore tritacarne, dove chi rispetta le regole viene accostato a chi si comporta diversamente”.

Di seguito le testimonianze di tre nostri Associati

Alessandro Teodori, Villa Anitori (Loro Piceno)

Stiamo vivendo un periodo un po’ frustrante perché sicuramente alcune norme sono state emanate in maniera poco chiara, penso all’applicazione del Green Pass ai bambini.

Il clima non è dei migliori perché siamo spesso additati come untori, mentre le location organizzate sono i luoghi più sicuri e controllati.

Noi siamo ligi e scrupolosi al massimo, ma purtroppo vediamo che c’è chi lavora con meno attenzione. Questo danneggia tutta la categoria.

Nelle ultime settimane si ventilano voci di nuove restrizioni, ma si stanno dimenticando di cosa capitava lo scorso aprile e maggio, quando le nostre attività erano chiuse ma i privati si ammassavano in feste clandestine e in appartamenti. Senza nessun controllo e dando libera circolazione al virus.

Nuove restrizioni non diminuiranno gli assembramenti ma sposteranno il lavoro da attività sicure e organizzate a situazioni senza controllo. Questa stagione è molto impegnativa per le attività economiche come la nostra, le quali si stanno facendo carico di una serie di costi importanti per la sicurezza”.

Stefano Tartabini, Villa Anton (Recanati)

Dai primi di luglio chiediamo il Green Pass a tutti i partecipanti alle cerimonie. Inizialmente c’era molta incertezza ma con sorpresa ho notato subito ottimo coinvolgimento.

Gli ospiti sono accorti e contenti, fanno i complimenti all’iniziativa: è un modo per tutti per vivere l’evento in serenità. Il Green Pass con vaccino viene utilizzato soprattutto dai giovani, mentre fasce d’età più alte consegnano esiti di tamponi negativi.

Si paventano nuove restrizioni? Penso che dobbiamo lavorare incentivando la Certificazione, è un appello che faccio anche ai colleghi. Altrimenti il rischio è quello di trovarci ad ottobre a dover richiudere di nuovo, con danni per tutti. Tuteliamo il lavoro. Il Green Pass può anche essere un valido incentivo alla vaccinazione.

Quanto alla situazione generale, è sbagliato puntare il dito contro le nostre attività: i nostri eventi sono circoscritti ad una cerchia di parenti e amici ben limitata, quindi facilmente controllabile. E con il Green Pass c’è poi maggiore sicurezza”.

Le Case Ristorante (Macerata)

I clienti in linea generale hanno abbastanza recepito il Green Pass. Ovvio, nei gruppi c’è sempre qualcuno che può essere più titubante, ma stanno rispondendo bene.

Inizialmente abbiamo dovuto ribadire più volte il funzionamento della Certificazione, forse c’è stata poca comunicazione a livello nazionale. Ora il flusso è più lineare. Ad esempio, all’inizio era poco chiara la norma che regolamenta la partecipazione dei bambini, ma poi è stata approfondita.

Le restrizioni? Siamo in attesa di capire l’evolversi della situazione, la nostra volontà resta quella di seguire le regole. L’importante è che qualsiasi indicazione sia chiara e ben definita fin da subito”.

 

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