Nella mattinata di mercoledì 24 luglio 2013 nella sede dell’Ente Quintana, la Confartigianato ha presentato alla presenza dell’Assessore Brugni, dei rappresentanti degli arceri e del coreografo Luigi Morganti, il 3° trofeo “Freccia d’Oro”.
Per l’Associazione erano presenti la vice presidente viceria Nadia Beani, il segretario Guido Tarli e l’artista nonché realizzatrice dell’opera, Angela Vatielli.
LA STORIA FA CENTRO
Il fascino potente della Quintana è capace di attrarre interesse con il suo splendore e di emozionare con i suoi momenti di gara e di partecipazione popolare all’evento.
Occasione per la comunità di ritrovarsi, pur nella sfida. Occasione per affrontare insieme e coesi le ben più impegnative sfide del quotidiano, sempre più faticoso e costretto da una troppo lunga ed estenuante crisi economica con il suo corredo di difficoltà, di preoccupazioni, di disperazione per chi ne viene duramente colpito.
E’ questo il tempo dei valori, il tempo di rigenerare rapporti ed operare per ricostruire un clima di fiducia a cui associare elementi di speranza per il futuro.
E’ su queste corde che Confartigianato Imprese ripropone la sua presenza con il trofeo della “Freccia d’Oro”, crescente manifestazione all’interno di un ampio e prestigioso calendario di eventi quintanari nei sestieri ed in città.
Un’occasione per parlare la lingua comune della gara, con le sue regole e la sua lealtà per farne momento di condivisione e di competizione corretta e pacifica.
Regole di altro tempo? Forse regole da recuperare con quel corredo di relazioni che intrecciano la tenuta di una comunità e del suo territorio di riferimento, che riportano al centro l’attenzione per la persona, che ridanno fiato e vita all’antico significato di mestiere, il lavoro degli artigiani, a servizio della comunità, talvolta riferimento per essa.
Sapere e saper fare, storia e futuro, come nelle botteghe, nei laboratori, nei saloni come nei centri di servizio declinano in termini aggiornati la cultura dell’esserci ed essere riconosciuti, con responsabilità ed impegno da parte degli operatori.
Ecco che allora, nel bersaglio della Freccia d’Ora, Confartigianato Imprese di Ascoli Piceno trova possibile leggere la volontà di tornare al centro delle relazioni, al centro della città, al suo centro fondativo come solo la storia sa contribuire a fare.
E nella freccia che solca lo spazio, e che raggiunge il centro con la bravura dell’arciere, vede lo sforzo di andare diritti verso il futuro preparandone quotidianamente il suo raggiungimento. Ecco che così quella freccia che scheggia il bersaglio, di fatto ricompone, con il contributo di tutti, la comunità ed il suo progredire.
Agli arcieri, al pubblico, ai Castelli, ai Sestieri, alle Magistrature, ai Notabili, ai Cavalieri il saluto della Confartigianato e l’augurio di una “Freccia d’Oro” coinvolgente, capace di portarci al centro della storia, insieme!
Dott.ssa Nadia Beani
V. Presidente vic. Confartigianato Imprese Ascoli Piceno
IL CONCEPT DEL TROFEO
Il trofeo “sorge” dalla comunità, ne è sua espressione.
Origina nell’identità cittadina, rappresentata dal logo comunale, ed ad essa confluisce, rinviando , nella prosecuzione ideale delle linee, allo stesso logo, in un gioco composto dal guidone che valorizza ed organizza tutti i colori dei Sestieri che vengono abbinati, più che per bisogno cromatico, per l’idea che nessuno può fare a meno dell’altro e quindi tutti insieme a comporre la città o meglio la sua comunità.
Da questa scaturisce un’idea di un’unità che emerge in verticale, in un unico elemento, e su cui si ricava la figura dell’arciere con la Freccia d’Oro, simbolo della vittoria della gara.
Dai Sestieri risalta quindi la composizione di un unico elemento che porta nella freccia, pronta per essere scoccata verso l’alto, un’idea di futuro e di altri bersagli.
E con l’arciere al centro della scena, si vuole proporre la persona al centro della storia. La figura dell’arciere è un vuoto, la sua presenza si delinea, uno spazio che può essere occupato da ciascuno, ricordando che occorrono preparazione, dedizione, sacrificio e capacità. Solo così si fa centro, e solo così la storia si potrà scrivere per le generazioni future. Senza dimenticare da dove si origina il percorso, nella sua storia, alimentata secondo una tradizione che si rinnova con la Quintana 2013.
SCHEDA TECNICA TROFEO – “FRECCIA D’ORO 2013”
Autrice: Angela Vatielli
Tondo in Terracotta smaltata su base in pexiglass
Misure: 25×17 cm. Circa
Peso: 1,5 kg. circa
Tecnica: La lastra è stata eseguita in tre fasi lavorative; la prima ha riguardato la foggiatura della stessa partendo dal blocco d’argilla fresca, ottenendo una lastra mediante la spianatura e la realizzazione a mano della forma tonda intagliando una sagoma raffigurante un arciere nel momento in cui scocca un dardo d’oro ed a parte un stendardo sagomato. Dopo opportuna asciugatura si e provveduto alla l’cottura in forno a 980°. La seconda fase ha previsto la smaltatura con uno smalto metallico composto appositamente in laboratorio dalla stessa Artista, che tende, per le sue caratteristiche, a riprodurre il metallo ossidato e lucente delle armature. La terza fase prevista è stata la cottura finale, per rendere possibile la vetrificazione dello smalto a 890°.
NOTE d’Autore: Il Trofeo scultura è stato concepito e strutturato elaborando ed unendo due parti: la prima è il Tondo realizzato a mano, come sopra descritto; è stato scelto di rappresentare in modo stilizzato l’atto culmine dell’impegno e della concentrazione dell’Arciere: il momento in cui viene scoccata la freccia; per dare forza ed importanza si è optato per l’utilizzo di uno smalto molto particolare e prezioso, per le sue sfumature madreperlate e per gli effetti tridimensionali fortemente materici ed artistici. La realizzazione, curata in ogni particolare, tende a richiamare le caratteristiche del metallo brunito, con la sua forza, preziosità e splendore. Lo smalto è stato realizzato in laboratorio dalla stessa Artista. La base in plexiglass è stata scelta per esaltare le caratteristiche cromatiche della scultura e per conferire “leggerezza” e “contemporaneità” al tutto. Su di essa si è adagiato un stendardo in terracotta smaltata, tenuto da un asta di metallo, che snodandosi intorno, riporta in primo piano il simbolo della Città su di uno scudetto a rilievo da dove partono i colori dei vari Sestieri.
L’Opera è stata eseguita tenendo fede al Disciplinare Marchio CAT (Ceramica Artistica Tradizionale) di Ascoli Piceno (cod. ident. 12MA).