Ascoli Piceno 27 febbraio 2013
Egregio Signor Sindaco,
il rinvio della prima rata TARES ha solo spostato il problema senza risolverlo.
Sono certo che la sua consapevolezza sia pari a quella di chi le scrive e che cerca di interpretare al meglio anche le esigenze delle imprese, specie delle micro e piccole attività.
Non mi dilungo nel tratteggiare gli elementi di crisi e di difficoltà che gli imprenditori stanno vivendo, ormai da lungo tempo: i dati statistici disponibili in questo inizio 2013 evidenziano una forte sofferenza dell’economia reale, quella basata sull’offerta delle imprese di produzione, di costruzioni e di servizi non finanziari. Il 2013 sarà il quarto anno di recessione degli ultimi sei, e il quadro che le statistiche congiunturali tratteggiano è fatto di molti scuri e pochi lampi di luce.
Siamo reduci dalla tassazione IMU, dal pagamento degli acconti delle tasse: molte imprese hanno vissuto il dilemma se pagare gli stipendi o le imposte, altre per farlo hanno chiesto credito in banca e non sempre lo hanno ottenuto.
Senza dimenticare che la vita degli imprenditori non si limita all’impresa. In essa sono coinvolte le loro stesse famiglie ed anche quelle dei collaboratori e dipendenti: tutti sono chiamati ad adempiere al dovere di contribuenti, benché stressati finanziariamente.
La TARES per come si presenta non è accettabile: è ora di razionalizzare le spese e di spingere ancora più forte sulla raccolta differenziata e far pagare il giusto a tutti, in misura della tipologia e quantità di rifiuti conferiti. Oggi la tecnologia consente di personalizzare il meccanismo di controllo delle effettive quantità al ritiro dei rifiuti. Inoltre l’aumento imposto dalla Legge per i cosiddetti servizi indivisibili è destinato a penalizzarci ulteriormente, come imprese e come famiglie.
Visto che è un obbligo, la prego vivamente di voler proporre al Consiglio Comunale il minimo di addizionale solo perché previsto dalla Legge, pur se ritenuta penalizzante. Il minimo è comunque un significativo 0,30 Euro sui metri quadri della superficie su cui oggi è calcolata la Tarsu (o la TIA). Auspichiamo che l’obbligo di portare a copertura integrale i costi del “servizio rifiuti” sia soddisfatto anche da quelle Amministrazioni che attualmente hanno percentuali di copertura superiori al 100% che, ci auguriamo, riassorbano il sovrapprezzo attuale la maggiorazione obbligatoria per i servizi indivisibili e che provvedano, se ancora eccedente, a ridurre la tariffa per la raccolta rifiuti e servizio connesso di smaltimento e gestione.
Speriamo che questo sia il caso della Sua Amministrazione.
La Confartigianato Imprese di Ascoli Piceno e Fermo è preoccupata perché di fatto si tratterà di un’altra stangata visto che il Governo si aspetta dalla Tares maggiori entrate per i Comuni pari a 1 miliardo nel 2013 e 1 miliardo nel 2014, equivalenti a un incremento di 16 euro per abitante. Aumenti che graveranno soprattutto sulle imprese e che andrebbero ad aggiungersi a quelli registrati negli ultimi 10 anni con la crescita del 57% delle tariffe rifiuti in Italia, quasi 23 punti in più rispetto all’Area Euro.
Quella che per i Comuni è una preoccupazione di bilancio, per le imprese è uno spettro spaventoso in termini di ulteriore aggravio su bilanci già provati dalla crisi economica. È deprecabile che un numero sempre maggiore di imprese sia costretto a ricorrere alle banche per pagare le tasse!
Qualora ritenesse, come auspichiamo, di volerci accordare un incontro per discutere al meglio le problematiche segnalate, ci consideri sin d’ora a piena disposizione per individuare rapidamente una data possibile.
Distinti saluti
Moreno Bruni/Luca Soricetti